Come preparare la Clotted Cream (Panna inglese)

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Siete appena tornati da un viaggio in Inghilterra e avete un’irrefrenabile voglia di Clotted cream? Niente paura vogliamo darvi una mano spiegandovi come preparare la Clotted Cream in pochi e semplici passaggi. Prima di passare alla preparazione cerchiamo di capire di cosa è composta la panna inglese.

Volendo tradurre il termine Clotted Cream in italiano letteralmente diventerebbe: panna coagulata, panna rappresa.
Ma l’equivalente italiano manca sul suolo nazionale, ed è pressoché introvabile anche l’originale al di fuori dei confini britannici, per problematiche principalmente legate all’estrema deperibilità del prodotto finito.
Cosa è dunque, in soldoni, questa panna densa, cremosa e goduriosa che ha tuttavia una percentuale di materia grassa da non sottovalutare che la rende di fatto una panna per le grandi occasioni?

Panna è panna, ha sapore di panna, ma contrariamente a quella cui siamo normalmente abituati ha una consistenza scioglievole e burrosa, un sentore come di latte ‘tostato’ ed un meraviglioso colore ambrato, molto simile a quello del burro fatto bene. Una panna compatta che ad affondarci un cucchiaino rimane bello dritto, e con microgranuli giallognoli che spesso affiorano in superficie e che in qualche maniera ne preservano la freschezza.

La Clotted Cream è molto grassa?

Inutile nascondersi dietro un dito, questa panna ha percentuali di grassi che variano dal 55% sino a raggiungere una media del 64%. Quindi possiamo dire che è davvero una panna molto calorica. Se volete mantenere la linea dovrete dosarla con attenzione nelle vostre preparazioni.

Preparazione della Clotted Cream

I metodi principali con i quali viene ottenuta la clotted cream sono fondalmente due: il primo, definito ‘Float cream method’, prevede che la panna, immersa in latte intero o scremato ed affiorata in superficie, venga riscaldata in contenitori poco profondi, utilizzando del vapore o acqua bollente come in un bagnomaria. Il composto viene quindi riscaldato per un’oretta ed in seguito fatto raffreddare per circa 12 ore prima che la panna così ottenuta possa essere separata dai liquidi e quindi confezionata e pronta per finire sui banchi del mercato alimentare.

Il secondo metodo è quello definito “Scald Cream method”, nel quale viene utilizzata una panna già separata dal latte e dal basso contenuto di grassi. La panna viene poi parimenti riscaldata ma a temperature inferiori rispetto al metodo precedente, quindi raffreddata e seguentemente impacchettata pronta per la commercializzazione.

L’utilizzo più comune ed apprezzato della clotted cream?

Ma per accompagnare gli scones, naturalmente, e bere una fumante tazza di tea durante i pomeriggi grigi e piovosi in cui si sente giusto il bisogno di coccolarsi e mangiare qualcosa che, preso a piccole dosi e con moderazione, non può che rendere più felici.
Potete dividere a metà uno scone, spalmarvi su uno strato generoso di panna clotted e completare il tutto con un cucchiaino di confettura di lamponi o fragole, come fanno nel Devon.
O, se invece vi sentite più inclini agli usi della Cornovaglia, potete sempre invertire il processo: scone, confettura di cui sopra e a chiudere il tutto panna in quantità.

Se poi proprio proprio non vi spaventaste, e foste amanti e sprezzanti del pericolo, potrete sempre accompagnare la vostra tazza di tea alla maniera ‘Thunder and Lightning’, tuoni e fulmini, pronti per una vera e propria tempesta di pane ricoperto variamente e senza badare a spese da clotted cream, miele o melassa, tutto da affettare ed assaporare briciola dopo briciola in un crescendo di dolcezza e zuccheri.
Prima di fare poi ammenda rispettivamente dal dietologo e dentista, sappiate infine che la clotted cream è anche utilizzata per preparare gelati (ma sui gelati d’oltremanica andrebbe scritto capitolo a sé) e, soprattutto, il dolcissimo fudge dai gusti più disparati che accontenta anche i palati più esigenti.
Ambasciator non porta pena e no, decisamente, la redazione non potrà contribuire alle spese mediche di cui sopra derivanti da improvvisa, e neanche un po’ sollecitata, voglia di clotted cream!

Dove trovare la Clotted Cream?

Prodotta principalmente in Cornovaglia e nel Devon, la clotted cream è dal 1998 un prodotto PDO, ossia l’equivalente inglese della nostra DOP, ed una delle aziende che detengono il monopolio in termini di produzione è, a tutt’oggi, la Rodda’s, con sede in Cornovaglia, che sostiene i piccoli produttori di latte utilizzando per la sua panna latte che provenga da territori racchiusi entro confini limitati e da allevamenti di mucche che trascorrano almeno 10 mesi di pascolo all’aperto. E’ possibile acquistare la Clotted Cream online su Amazon.

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Marco in cucina

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